L’economia cresce nel lungo periodo, ma cresce in maniera disomogenea, in alcuni momenti non cresce affatto o lentamente, in altri corre spinta dall’entusiasmo e dai consumi; se volessimo rappresentare il movimento con un grafico, potremmo disegnare una linea che avanza come un’onda.
La linea di equilibrio può essere considerata come la crescita zero, per cui se abbiamo un dato rilevato dalle autorità competenti sotto questo livello si può affermare che l’economia è in recessione, per cui non cresce.
Ci sono diversi modi per definire l’entrata in recessione, ma non è di questo che voglio parlare. Spero sia sufficiente questa definizione, seppure parziale, per capire il concetto.
La correlazione tra mercati finanziari e ciclo economico
L’obiettivo dell’analisi è introdurre la correlazione che hanno i mercati finanziari con l’andamento dell’economia, considerando che il valore delle azioni, non sono altro che l’espressione numerica dell’economia reale, in quanto rappresentano società che traggono profitto dal giro d’affari che si crea nell’economia ed in particolare dalla interazione dei suoi attori: i consumatori/investitori.
Se l’economia non cresce, significa che c’è una contrazione dei consumi e di conseguenza degli utili delle aziende.
L’investimento in azioni, è una “visione” sugli utili futuri, perché comprando azioni si diventa azionisti e si partecipa in maniera diretta a questa remunerazione del capitale investito.
Nessuno vuole essere socio di una società che non fa utili, allo stesso modo, tutti vogliono essere soci di una società che guadagna e distribuisce dividendi.
Questo è il principale motivo per cui il ciclo finanziario anticipa sempre quello economico, perché il primo è prospettico, mentre il secondo è un dato consuntivo del passato.
Se lo volessimo rappresentare graficamente l’immagine sopra riassume il concetto. Le aspettative degli operatori finanziari anticipano il reale andamento dell’economia, vendendo azioni prima del picco del ciclo economico e comprando azionari prima del fondo del ciclo economico.
Ovviamente, bisogna essere molto informati per riuscire ad anticipare il ciclo economico e non è facile per chi non ha accesso alle informazioni privilegiate e la capacità di elaborarle correttamente.
Per questo si consiglia sempre di appoggiarsi ad investitori professionisti che hanno dimostrato in passato di saper gestire queste fasi di stress dei mercati finanziari e reali.
Capacità di gestire i dati micro e macro economici
In particolare, la capacità di gestire le notizie macroeconomiche lo si dimostra nei ribassi più di quanto lo si può dimostrare nei rialzi. Mi spiego meglio. È più facile cogliere le opportunità nei ribassi di quanto lo sia anticipare un rallentamento economico. In altre parole, è più rischioso cercare di cogliere i massimi di un ciclo economico di quando lo sia intercettare i minimi.
Ci sono sempre mille motivi per vendere nelle fasi rialziste, perché come si dice: i mercati crescono arrampicandosi su un muro di paure. Vendere con anticipo è uno dei principali motivi di rammarico per gli investitori, che usciti dal mercato, assistono impotenti al proseguire del rialzo.
Al contrario, quando i mercati finanziari crollano, seppure più difficile psicologicamente, comprare è più facile perché prima o poi la ripresa ci sarà perché il mondo non finisce e si riprende sempre anche dalle situazioni più difficili, come è stato in tutte le precedenti crisi.
Un esempio aiuta a capire meglio: se una azione prima del crollo rendeva il 5%, ed ora ha perso il 50% del suo prezzo, quando tutto tornerà alla normalità, e i consumatori riprenderanno a spendere, e la società tornerà a fare utili come faceva prima della crisi, comprando l’azione svalutata del 50%, ho un rendimento in prospettiva del 10%. Non solo, gli investitori compreranno l’azione fino a che il suo rendimento non si sarà allineato al 5% pre-crisi, e di conseguenza il prezzo raddoppierà di valore. Bisogna solo avere pazienza, sia nel comprare, aspettando una concreta ripresa dell’economia, sia nel tempo necessario perché questo processo si concretizzi.
In quanto tempo?
Per prima cosa non bisogna rincorrere il prezzo, ma aspettare l’economia, e i segnali di una prossima ripresa dai dati macroeconomici e non dall’ottimismo, anche se una base di ottimismo ci deve sempre essere.
Ovviamente, anche questo non è facile, perché i mercati finanziari ripartono sempre prima dell’economia, ma lasciamo ai professionisti l’arduo compito di anticipare e cogliere i minimi, la prudenza è una dote, anche nei mercati finanziari.
La recessione da CoronaVirus
Questa recessione è diversa da tutte le altre, come tutte le altre erano diverse dalle precedenti. In genere un rallentamento economico si manifesta per una calo della produttività, oppure per un rialzo dell’inflazione dovuto ai prezzi o alla piena occupazione, per un rialzo dei tassi di interesse in maniera spregiudicata, da una gestione insana del rischio, per una bolla finanziaria … ogni recessione ha una sua storia.
Questa volta la storia è diversa, ma il risultato il medesimo: un rallentamento dell’economia, causato dal calo dei consumi.
Purtroppo, o per fortuna, dal dopoguerra ad oggi le recessioni sono state solo 10, un numero che non fa statistica, ma proviamo a guardarle graficamente e cerchiamo di capire se questa volta sarà diversa o se ci possono essere delle analogie grafiche.
Le linee verticali rappresentano l’inizio e la fine della recessione, nel grafico dei prezzi sono indicati i massimi precedenti la recessione e i minimi toccati durante la recessione dello S&P500.
Purtroppo, è quasi impossibile fare una analisi simile per l’Area Euro, ma diamo per scontato, anche se non abbiamo investito in America, che non è possibile che il Vecchio Continente sia in grado di andare in controtendenza agli Stati Uniti, magari facciamo meglio, ma alle 15.30 saremo tutti con il fiato sospeso per assistere all’apertura di Wall Street.
Allo stato dell’arte quale delle precedenti recessioni si assomiglia o si assomiglierà di più all’attuale?
È plausibile che a fronte di una economia che ha registrato dati macroeconomici da record continui a salire imperterrita motivata da interventi delle Banche Centrali e ottimismo degli operatori?
Questa volta in definitiva sarà diverso?