Quando si opera in genere ci si concentra principalmente sulla scelta del migliore indicatore, credendo che esista un modello vincente per ogni occasione, bisogna solo trovarlo oppure si cerca il guru, quello che ci darà i segnali vincenti e ci farà diventare ricchi ed anche dietro questa scelta, si cela la convinzione che esista il trader che ha scoperto l’indicatore infallibile.
Purtroppo, l’indicatore perfetto non esiste e di conseguenza non esistono neanche i guru della borsa come recita un detto in America: ogni giorno nasce un guru a Wall Street ed ogni giorno muoiono cento guru a Wall Street.
Il motivo è semplice: il mercato cambia continuamente in termini di volatilità ossia della percezione del rischio da parte degli operatori che influenzati dalle notizie operano rincorrendo o fuggendo dal mercato e l’indicatore che funzionava perfettamente ieri, oggi non funziona più perché è cambiata la volatilità.
Il metodo non deve essere sintetizzato in un indicatore, ma dal nostro approccio al rischio, dalla nostra capacità di saperlo preventivare e gestire mediante lo stop.
Money Management significa principalmente gestione del rischio o controllo delle perdite.
Una corretta gestione del rischio deve considerare la perdita come parte della propria attività di trading, perché per quanto puoi essere bravo, perderai, perderai e perderai ancora.
Quindi, il money management deve avere come obiettivo la perdita massima che siamo disposti a sopportare sia per sopravvivere, ma anche per valutare se l’indicatore che stiamo seguendo è ancora profittevole o non è il caso di abbandonarlo fino a quando il mercato non tornerà a premiarlo.