Esiste un detto per cui “se vuoi diventare milionario, devi essere miliardario e comprare una compagnia aerea”.
Warren Buffet ai primi di marzo ha annunciato di avere aumentato la sua partecipazione in Delta Airlines all’11,2% acquistando azioni per circa 45,3 milioni di dollari dichiarando: “ora la preoccupazione preminente è il coronavirus e i suoi effetti, ma tra sei mesi avremo un nuovo fattore esogeno. La vera domanda da porsi è: come performeranno le compagnie americane tra dieci, vent’anni?”.
Poi in aprile alla riunione degli azionisti della sua Berkshire Hataway, sempre Buffet ha annunciato di aver venduto le sue quote di partecipazione nelle quattro maggiori compagnie aeree Usa: United Airlines, American Airlines, Southwest Airlines e appunto Delta Airlines della quale solo qualche giorno prima annunciava di aver aumentato la partecipazione. La liquidità proveniente da queste vendite è stata di circa 6 miliardi che ancora non è stata investita perché come lo stesso oracolo di Omaha ha dichiarato: “le abitudini delle persone cambieranno profondamente”. Quindi rimane alla finestra piuttosto che al finestrino.
Ora bisogna chiedersi: quanto incideranno le nostre abitudini di oggi in questa situazione dettata dal Coronavirus tra cinque o dieci anni?
Probabilmente un antivirus non sarà mai trovato come per l’aids, magari si troverà una cura che non lo renderà mortale, come l’Hiv, oppure si troverà una soluzione definitiva, spero la seconda ipotesi, ma forse la paura di una nuova pandemia continuerà a perseguitarci psicologicamente o dimenticheremo tutto molto in fretta.
Il Rinascimento è la conseguenza della “peste nera” del 1300, la peggiore pandemia della storia con 20 milioni di morti in Europa, che sconvolse le abitudini medievali e pose le basi per la ripartenza di un nuovo mondo, anche se poi la peste si ripresentò anche nei secoli successivi come ci ricorda il Manzoni nei Promessi Sposi, ma ormai il cambiamento era iniziato.
Potrebbe essere oggi un nuovo inizio digitale?
Il 2020 è stato archiviato già in primavera, se parli con parenti o amici, siamo proiettati al 2021, per quest’anno raccogliamo quello che passa il convento, in alcuni casi poco, in altri neanche quello (cassa integrazioni non pagate, lavoratori in nero, ritardo nei pagamenti, ecc.), e poi ci sono i settori che volano, anche nei prezzi come l’alimentare con rincari piuttosto generalizzati controbilanciati dal prezzo delle materie prime. In particolare il petrolio, per ora, e forse la debolezza del dollaro più avanti. Parlando con albergatori, ristoratori e negozianti si fanno le stime delle perdite e non dei guadagni, alcuni neanche aprono se possono permetterselo o non aprono perchè non possono permetterselo, poi a ottobre si faranno i conti.
Se il mondo reale fa i conti sulle proprie forze consuntive – risparmio e lavoro -, le borse misurano le aspettative di una ripresa dei consumi nel 2021 e quindi una ripresa a V, forse anticipando troppo guardando i prezzi, perché c’è comunque un vuoto di sei mesi prima di arrivare al prossimo anno, alla prossima stagione, alla riapertura di tutte le forze produttive a pieno regime.
Sabato alla radio ho sentito che c’erano file tra Riccione e Cattolica e sulla Firenze mare, buon segno, speriamo che presto si congestioni anche il raccordo anulare, la tangenziale e Barberino sul Mugello durante la settimana.
I price earning sono alti in America, sono stimati intorno a 28 volte gli utili in media, e più i prezzi salgono e più il rapporto cresce, ma confidiamo in una ripresa dei consumi, della produzione e nella capacità di generare utili da parte delle aziende, se questo accade, allora il rapporto cala se i prezzi non continuano a salire oltre la logica.
Allo stesso tempo i tassi bassi dell’obbligazionario con alto rating aumentano la propensione al rischio degli investitori che cercano il rendimento per la teoria dei vasi comunicanti – obbligazioni e azioni – ed anche per la poca conoscenza delle teorie di diversificazione del portafoglio, lo spread obbligazionario in termini di rischio/rendimento e le correlazioni.
Ora, tornando alle compagnie aeree, se pensi che il mondo tornerà alla normalità, che ci sarà una ripresa a V dei consumi e che viaggiare per lavoro o per diletto sia necessario o addirittura un diritto inalienabile, bisogna considerare il primo Warren Buffet di marzo, quando comprò 45 milioni di Delta Airlines, se invece pensi che i nostri comportamenti non saranno più gli stessi nei prossimi anni, allora stai alla finestra come il secondo Warren Buffet che ha venduto tutte le sue partecipazioni.
Se ti piacerebbe fare un viaggio per quando andrai in pensione tra dieci anni, oppure vuoi festeggiare l’anniversario di matrimonio per le nozze d’argento o d’oro, o ti piacerebbe fare un bel viaggio per quando avrai un lavoro stabile o alla promozione a dirigente, se vuoi fare un bel regalo di laurea a tuo figlio che ancora va al liceo, e gli esempi possono continuare, valutare di mettere una piccola cifra nelle compagnie aeree potrebbe essere la soluzione per farsi pagare parte del viaggio dalle compagnie stesse.
Tecnicamente la rottura in area 17 dollari crea un break out della congestione degli ultimi due mesi. I volumi sono in aumento. Non ho messo gli indicatori, ma sono ovviamente in ipervenduto e mostrano delle divergenze.
L’etf è ben diversificato, anche se la maggior parte delle compagnie sono quelle low cost e personalmente credo che saranno quelle che soffriranno maggiormente le regole delle distanze. Bisogna considerare che un aereo ha bisogno di un 30% dei posti per pagare il volo, poi ci sono tutti gli altri costi. Il dato è diverso da compagnia a compagnia, ma è ovvio che se volano a metà capienza perdono i soldi e conviene rimanere a terra, e poi devono bilanciare questi mesi di lockdown quindi il 2020 sarà un anno orribile, ma come per il bagnino, si guarda alla prossima stagione, l’anno in corso è archiviato dal -50%.
Avrei preferito le compagnie di bandiera in euro perché stanno ricevendo soldi come Air France, Klm, Alitalia, ma non c’è un Etf settoriale area Euro e quindi bisogna prendere il rischio dollaro, ma tra cinque o dieci anni per la teoria della Random Walk il dollaro sarà ancora qui.
Comunque è plausibile che ci saranno dei fallimenti e che questi aiuteranno le compagnie più forti e la diversificazione ha questo obiettivo se non fallisce una delle prime quattro in portafoglio, di cui tre sono quelle che Buffet ha venduto e che Trump aiuterà, o comprerà direttamente l’Etf come stanno facendo e speriamo continueranno a farlo.
Questa è una analisi che ha come obiettivo la riflessione, poi se qualcuno ha in programma di fare un bel viaggio tra cinque o dieci anni penso che sia una buona idea sia in una unica soluzione o in maniera più accorta facendo piccoli investimenti da oggi ai prossimi sei / dodici mesi. Tanto il viaggio è in programma tra cinque o dieci anni, non ci deve essere fretta.