Nel 1990 William Sharpe ha condiviso il Premio Nobel insieme a Merton Miller e Harry Markowitz «per i contributi pionieristici nell’ambito dell’economia finanziaria»;
Il contributo di Sharpe è un approfondimento degli studi di Markowitz, con cui aveva condiviso come misurare il rischio della diversificazione con la deviazione standard.
Sharpe aggiunge a queste ricerche un indicatore che misura il premio per il rischio.
In pratica l’indice di Sharpe è un indicatore di performance corretto per il rischio per cui, maggiore è il rendimento rispetto ad un investimento privo di rischio e più il nostro rischio è stato pagato, ma per non rendere questo indicatore solo di performance, Sharpe consiglia di rapportare questo rendimento assoluto con la volatilità sostenuta per ottenerlo, così si valuta quale rendimento è stato più rischioso.
Un esempio aiuta a capire meglio: se ci sono due portafogli con due Indici di Sharpe, rispettivamente 1,5 e 1,8, si deve prediligere quello con il valore più alto perché significa che ha generato un premio per il rischio maggiore.
Generalmente l’indice di Sharpe è utilizzato per confrontare Fondi o Sicav con il medesimo benchmark con l’obiettivo di prediligere il prodotto con l’indice di Sharpe maggiore.
Bisogna sapere, che se la regola della formula di Sharpe è chiara, non sempre il risultato lo è altrettanto, per cui può capitare che nonostante un premio per il rischio alto, un fondo performi meno di un concorrente con uno Sharpe inferiore. Nella sezione dedicata ai video corsi sono spiegati anche i possibili errori causati dalla formula matematica che non è perfetta. Così anche per la Deviazione Standard.
L’indice si interpreta cosi: se l’indicatore è sotto a 1 significa che è meglio investire nel prodotto privo di rischio e che la gestione non è efficiente, offrendo più rischio che rendimento.
Mentre coefficienti di Sharpe sopra a 2 sono estremamente interessanti.