Come si possono scegliere le migliori azioni di un determinato settore?
Supponiamo di voler comprare le azioni del settore tecnologico.
Si può comprare un prodotto diversificato che ha in portafoglio solo titoli di quel settore come un ETF Tecnologico o un Fondo o Sicav il cui gestore cerca di individuare il miglior portafoglio di titoli tecnologici per rischio / rendimento.
Oppure, se preferiamo una speculazione, possiamo valutare di scegliere quella che secondo le nostre conoscenze sarà la Facebook di domani, ma non è facile prevedere il futuro di un settore, ancora meno scegliere il titolo del futuro.
Facciamo un esempio per capire meglio: nel 2000 i motori di ricerca in internet erano Virgilio, Exite, Yahoo, Altavista, solo per citarne alcuni, ed era scontato che sarebbero stati i titoli del futuro perché non si poteva non scommettere su internet e non si poteva pensare che nel mondo della rete non ci fosse bisogno di un motore di ricerca per aiutare il navigatore. Poi è arrivata Google ed ha mandato in pensione tutti i concorrenti, le cui azioni sono crollate.
Chi aveva comprato un prodotto diversificato del settore tecnologico nel tempo ha guadagnato, perché aveva in portafoglio anche Google, mentre chi aveva comprato le singole società, prima di Google, nella maggioranza dei casi ha perso tanto.
Per non cadere in questi errori bisogna considerare che è bello comprare le idee, ma ancora meglio comprare gli utili e le aziende che meglio delle altre riescono a creare valore.
I multipli azionari servono a questo, sono degli indicatori di bilancio, facilmente confrontabili, con cui è possibile valutare il proprio investimento e ancora prima, per aiutarci a scegliere in un determinato settore l’azienda che sta creando maggiore valore.
Il più utilizzato è il rapporto tra prezzo e utili P/U o in inglese P/E (Price / Earnings), il cui rapporto è un numero che va da zero (assenza di utili) a 16 che è il suo valore medio, fino ad arrivare anche a 40 come durante la bolla della new economy nel 2000.
Si può valutare il valore medio dei titoli che compongono un settore, per cui riprendendo l’esempio precedente, quando nel 2000 il settore tecnologico aveva un P/U di 40, era chiaro che fosse particolarmente caro e sopravalutato se la media storica è 16.
Oppure utilizzarlo per sapere in quanti anni rientrerò del prezzo pagato per comprare l’azione con gli utili della società.
Un esempio aiuta a capire meglio: se il P/U è di 10, significa che in base agli ultimi utili comunicati dall’azienda impiegherò dieci anni a rientrare dei soldi investiti comprando l’azione.
Bisogna però fare delle puntualizzazioni:
- Se il valore medio è di 16 significa che un P/U di 10 può rappresentare una occasione di acquisto perché il titolo è sottovalutato, mentre se è 22, il titolo è considerato sopravalutato, ma attenzione;
- Gli utili con cui è calcolato il rapporto potrebbero, sicuramente, essere diversi il prossimo anno, per cui bisogna monitorare nel periodo di comunicazione degli utili, tra marzo e maggio, il nuovo rapporto P/U;
- Il prezzo cambia continuamente ed è un fattore determinante per il rapporto, per cui se sale troppo, anche il P/U sale, ma potrebbe già scontare utili in aumento secondo le previsioni degli analisti, mentre se il prezzo scende, il rapporto P/U può sembrare più interessante, ma potrebbe scontare utili in calo per l’anno successivo;
- In ultima analisi, gli utili utilizzati dal rapporto sono quelli dichiarati a bilancio, ma non sono necessariamente quelli distribuiti, perché potrebbero essere utilizzati per fare degli accantonamenti, pagare dei debiti, fare un aumento di capitale, ecc.
- Gli utili che vengono distribuiti sono chiamati dividendi e non coincidono quasi mai con gli utili realizzati proprio per quanto evidenziato al punto precedente. Nel senso che il multiplo denominato prezzi / utili, fa riferimento agli utili dell’azienda, ma quelli che sono distribuiti sono i dividendi.
Un esempio aiuta a capire meglio: se l’azienda comunica un utile di 10 mln, non significa che questa cifrà sarà distribuita agli azionisti, sono i dividendi che saranno distribuiti e ossia: gli utili, meno gli accantonamenti, pagamento di debiti pregressi, aumenti di capitale …, per cui i dividendi sono solo una parte degli utili con cui si calcola il rapporto tra prezzo dell’azione e appunto gli utili.
E’ importante il dividendo perchè è la remunerazione per i soci ed è importante l’ammontare degli utili ed in particolare come sono destinati.
Ci sono anche altri multipli ed anche il P/U ha tanti approfondimenti spiegati meglio nella sezione dedicata ai Video Corsi.