Il primo consiglio è quello di operare nei mercati regolamentati, perché cala il rischio di frodi o di investimenti incagliati perché non si riesce a liquidarli.

Allo stesso tempo, non è possibile investire in tutto il mondo per un risparmiatore retail che vuole fare da solo, perché ci sono mercati che non avendo uno scambio di informazioni con l’Italia o semplicemente non essendo riconosciuti dalla Consob, non sono raggiungibili.

In questo caso, se vogliamo acquistare azioni delle borse del Medio Oriente piuttosto che dell’Asia o del Sud America, è sempre possibile farlo mediante gli ETF o i Fondi Comuni di Investimento o Sicav.

È importante anche sapere che comprare e vendere ha un costo, in particolare, quello che inciderà di più sui costi è la nostra operatività come spiegato di seguito. Più è frequente la mia operatività e maggiori saranno i costi.

I costi possono variare, dalla banca tradizionale (in genere più cara) alla banca on line.

Nel primo caso bisogna coinvolgere l’operatore della banca per passare l’ordine a mercato ed anche per avere un consiglio o confrontarsi, quindi ha un costo superiore della banca on line in cui facciamo tutto da soli, senza bisogno di consigli.

Ogni banca applica quello che ritiene giusto ed ogni cliente dovrebbe confrontare più banche per valutare il rapporto prezzo / servizio, ma anche la meno cara applicherà un costo di intermediazione, niente è gratis.

Ora facciamo un esempio per capire meglio: se compro 10 mila euro di azioni al mese, e nello stesso mese le rivendo comprandone altre il mese successivo, sempre per 10 mila euro, devo sapere, nonostante non sia una movimentazione esagerata che mi costerà cara.

Infatti, se l’intermediario mi applica una commissione di intermediazione dello 0,5%, nell’acquisto e nella vendita il costo incide per l’1% e se faccio questo tutti i mesi, a fine anno ho perso il 12%, quello che è il rendimento medio dell’azionario più speculativo nel lungo periodo.

Bisogna essere molto bravi a fare trading perché è caro, ma potrebbe anche piacere l’idea di considerare che i mercati azionari sono iniqui dalla parte dei guadagni, perché si può guadagnare anche il mille percento, ma non si può perdere più del 100% (anche se con gli strumenti derivati è possibile perdere di più di quanto investito).

In ogni caso, per chi ha un alto profilo di rischio, avere una parte del proprio portafoglio dedita alla speculazione o essere cassettisti di azioni che riteniamo essere la futura Apple, può rappresentare una diversificazione, ma è preferibile rischiare meno del 10% del proprio portafoglio, così, nel caso si perdesse anche il 100%, i rendimenti medi degli altri investimenti possono attutire la perdita.