Introduzione
“Gli affari, è semplicissimo: sono i quattrini degli altri”.
(Alexandre Dumas figlio)
Gli operatori finanziari sono specializzati nella raccolta dei risparmi degli italiani.
In alcuni casi si limitano ad intercettare i risparmi e ad investirli in cambio di una commissione fissa o più comunemente variabile sul valore dell’investimento come riconoscimento del servizio di gestione.
In questo caso, il risparmiatore si accolla il rischio dell’andamento dei mercati finanziari, ma non quello di gestione (della società) con la separazione patrimoniale dall’andamento societario dell’operatore finanziario a cui sono stati affidati i risparmi.
In altri casi, tale raccolta rimane nei conti correnti in liquidità, nei certificati di deposito o investita in obbligazioni o azioni della banca stessa e viene impiegata nel fornire credito a chi ne ha bisogno sia privati che imprese, ovviamente in questo caso, il risparmiatore si accolla il rischio di gestione del proprio risparmio da parte dell’intermediario e in caso di fallimento ha come unica garanzia 100 mila euro dal Fondo di Garanzia Interbancario per la liquidità nel conto corrente e nei certificati di deposito e nessuna per le obbligazioni e le azioni della banca.
La garanzia di 100 mila euro è da intendersi per persona fisica, per cui se il conto è cointestato si deve considerare la medesima cifra per ogni cointestatario, mentre se si hanno due conti non cointestati, la garanzia fa riferimento a 50 mila euro per conto oppure 100 mila euro per un conto e niente per il secondo conto.
Inoltre, la garanzia di 100 mia euro è per ogni singola banca, per cui se ho due conti in due banche diverse si avranno 100 mila euro per ogni banca.
Questa garanzia è estesa, oltre ai conti correnti, anche ai conti deposito e non ai pronti contro termine.
Il concetto può anche essere così descritto:
La gestione può essere diretta, quando l’intermediario finanziario raccoglie il denaro di chi ha un surplus (risparmio) mediante l’emissione di conti correnti, certificati di deposito o obbligazioni proprie e lo offre a chi ha un deficit ed ha bisogno di credito;
in questo caso non c’è separazione patrimoniale e si accetta il rischio di gestione con la garanzia di 100 mila euro dal Fondo di Garanzia Interbancario che però non garantisce niente per le obbligazioni emesse dalla banca.
La gestione è indiretta, quanto l’operatore finanziario offre a chi ha un surplus di denaro, prodotti finanziari a medio / lungo termine gestiti da terzi o acquistandoli direttamente nei mercati finanziari regolamentati come le obbligazioni in titoli di stato o società terze o le azioni; in questo caso, si accetta il rischio dell’andamento del prodotto finanziario (rischio specifico e di mercato), ma non quello della gestione dell’intermediario perché si ha la separazione patrimoniale.
Un esempio aiuta a capire meglio: se fallisce l’intermediario ed ho acquistato in precedenza una sua obbligazione o azione, rischio di perdere tutto, se invece ho depositato i risparmi in un certificato di deposito o un conto corrente della banca, ho una garanzia fino a 100 mila euro. Se invece, ho investito i risparmi in un fondo comune di investimento o in una azione o obbligazione diversa dal mio intermediario, i risparmi sono al sicuro dal fallimento della banca – bail in -.