Quando si parla di breve, medio e lungo periodo si fa riferimento all’orizzonte temporale.

E’ il periodo di tempo entro il quale il risparmiatore, rinunciando almeno in parte alle proprie disponibilità finanziarie, si attende di ottenere un rendimento dall’investimento in linea con gli obiettivi prefissati.

Accumulare risparmi integrativi per la pensione, o per quando i figli saranno grandi, è radicalmente diverso dall’accantonare temporaneamente una somma perché si procederà all’acquisto di una casa nel giro di un anno.

L’orizzonte temporale può essere breve, medio o lungo ed è determinato da situazioni soggettive quali gli obiettivi individuali e l’età del risparmiatore.

Infatti, potremmo avere impegni finanziari di breve termine che ci impediscono di pianificare nel medio/lungo periodo o avere un’età per cui è più importante la sicurezza e la tranquillità economica piuttosto che la ricerca dell’extra rendimento in investimenti rischiosi, quindi si prediligerà il breve/medio periodo.

In genere si definisce un investimento di breve periodo, quel strumento finanziario che ci permette in qualsiasi momento di renderlo liquido in una settimana al massimo, senza avere sorprese in conto capitale (perdite anche parziali di quanto investito).
Mentre per medio periodo dobbiamo valutare un investimento da un minimo di tre anni ad un massimo di cinque anni, per tutti gli investimenti oltre i cinque anni si fa riferimento al lungo periodo.

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