“Ciò che troviamo nelle fluttuazioni dei Mercati Finanziari non sono gli eventi stessi, ma le reazioni di milioni di individui, uomini e donne, a quegli eventi, il loro modo di sentire che certi fatti potranno influire sul loro futuro. In altre parole, i Mercati Finanziari sono fatti principalmente di persone”. Bernard Baruch
Introduzione
I Mercati Finanziari sono per definizione efficienti, anche se come è stato evidenziato nella sezione della Finanza Comportamentale, nel breve periodo possono essere inefficienti a causa dell’interazione con l’irrazionalità dei suoi operatori che comprano e vendono non sul presupposto del valore sottostante dello strumento finanziario, ma piuttosto motivati da avidità e panico ossia dalla propria emotività e reazione alle informazioni .
L’efficienza dei Mercati Finanziari regolamentati si misura e si contraddistingue dai mercati non regolamentati per le seguenti caratteristiche:
- Efficienza Allocativa: capacità di indirizzare le risorse disponibili verso gli investimenti più meritevoli;
- Efficienza Informativa: capacità dei prezzi di riflettere in ogni istante tutta l’informazione disponibile relativamente agli strumenti scambiati sui mercati;
- Efficienza Operativa: capacità di svolgere le funzioni principali ai costi più bassi possibili anche grazie alla concorrenza tra i diversi mercati finanziari abilitati dagli organi competenti come gli MTF.
Il corretto funzionamento dei Mercati Finanziari secondo delle regole precise e prestabilite – Efficienza Operativa – ha come prerogativa quella di aiutare gli investitori a massimizzare la propria operatività e raggiungimento dei propri bisogni e obiettivi tramite i Prodotti e Servizi Finanziari più idonei e meritevoli – Efficienza Allocativa -.
Oltre alla facilità e la sicurezza di poter acquistare o vendere i Prodotti Finanziari offerti dal mercato, gli operatori istituzionali o privati devono avere i medesimi diritti nell’acquisire le informazioni necessarie per operare correttamente – Efficienze Informativa -, ovviamente il tempo che dedichiamo al reperire le informazioni fa la differenza per la quantità e la qualità di informazioni che possiamo elaborare per prendere la giusta decisione.
In questo ambito la Finanza Comportamentale pone un monito a tutti quelli che credono di essere in grado di avere tutte le informazioni ed in particolare sulla propria capacità di elaborarle correttamente – Overconfidence -.
Esistono tre stadi di Efficienza Informativa:
- efficienza debole:
i prezzi correnti dei titoli incorporano tutte le informazioni storiche, per cui si sa poco del futuro e bisogna farsi delle proprie analisi ed aspettative, come nel caso dell’Analisi Tecnica che studia il passato per prevedere il futuro;
- efficienza semi-forte:
i prezzi incorporano tutta l’informativa pubblica, anche le proiezioni su scenari economici e prospettive dell’emittente, per cui nel prezzo c’è sia il passato, ma anche le previsioni del management per il futuro che sono state rese pubbliche. In questo senso mancano solo le notizie di insider trading, quelle private della società;
- efficienza forte:
i prezzi incorporano tutta l’informazione (storica e prospettica), sia pubblica che privata. In questo caso, il prezzo sconta tutto ed il mercato raggiunge la massima efficienza, per cui è impossibile batterlo, conviene rimanere investiti ed accettare le sue fluttuazioni senza cercare di anticiparlo in alcun modo.
I mercati finanziari sono caratterizzati dai prezzi degli strumenti quotati, ma bisogna sempre ricordare che non si acquista o vende un prezzo, ma il valore che è rappresentato da quel prezzo e se la sensazione di valore è alta, bisogna infischiarsi se l’andamento del prezzo è al ribasso, prima o poi, il prezzo tornerà al giusto valore – efficienza forte -.
Quando si fa riferimento all’efficienza dei Mercati Finanziari, non ci si riferisce all’andamento dei prezzi, ma al valore che esso rappresenta in termini di trasparenza di allocazione, facilità di reperire informazioni e rigidità operativa, poi i prezzi fluttueranno sempre intorno al giusto valore e se c’è valore, i prezzi cresceranno di conseguenza, sempre compresi nella forbice tra avidità e paura.
Le perdite nei mercati finanziari non sono colpa dei mercati stessi, ma del nostro comportamento e le nostre reazioni alle fluttuazioni, in una parola, le perdite sono la conseguenza dalla nostra emotività.
Nell’affrontare i mercati finanziari ci vuole tempo, diversificazione e comportamento per raggiungere la massima efficienza.