Il gap rappresenta un vuoto nei prezzi ed è quindi la rappresentazione grafica dell’estremo disequilibrio tra domanda ed offerta.
In oriente il gap è conosciuto come il nome “ku” – finestra;
Il gap, come rappresentazione di disequilibrio tra acquirenti e compratori, è la massima espressione di direzionalità del mercato;
Maggiore è il vuoto formatosi nei prezzi del sottostante, e maggiore sarà la forza dello stesso;
Se il gap viene accompagnato da volumi in aumento ha un significato ancora più forte;
I gap possono formarsi su tutti i mercati che hanno una chiusura, mentre per le valute (trattate per 24 ore al giorno) è molto raro il formarsi di un gap nei prezzi;
I gap non sono evidenti nei grafici in linea;
Il miglior modo per evidenziare il vuoto nei prezzi sono le candele e le barre.
Il gap viene definito chiuso quando i prezzi tornano indietro e ripercorrono tutta l’estensione del gap.

La chiusura di un gap sia rialzista che ribassista
La percentuale di gap che vengono chiusi con il passare delle contrattazioni è molto alta, quasi il 90% nei sei mesi successivi, ma dipende dal mercato, per esempio il Nasdaq ed il Nikkey lasciano spesso molti gap aperti negli anni.