Sarebbe stato più corretto inserire le regole di Sakata nel modulo dedicato alle candele giapponesi, ma in questa maniera tute le implicazioni relative ai gap sono riportate insieme.
Infatti, la seconda e la terza regola di Sakata fanno riferimento alla formazione di gap nei prezzi.
Le regole di Sakata prendono il nome dalla città natale di Homma, il quale scrisse due libri (che non ho letto e devo farlo) – Sakata Senho e Soba Sani No Den – che rappresentano la base teorica di quella che oggi è conosciuta come “Le cinque regole di Sakata”
Molti termini usati per la rappresentazione delle formazioni sono vocaboli di guerra usati nelle battaglie, molte infatti, sono le analogie tra la speculazione e la guerra, aggiungerei che hanno anche medesimi risvolti psicologici.
Le regole di Sakata hanno in comune il numero 3 che nella tradizione giapponese è divino:
San Zan (tre montagne)
San Sen (tre fiumi)
San Ku (tre gap)
San Pei (tre linee parallele)
San Po (la regola dei tre).
La prima regola, le tre montagne o i tre Buddha, è stata trattata nel modulo relativo alle figure di inversione, in particolare come possibile testa e spalle o triplo minimo o massimo.