Il Roc è un indicatore di Momentum molto semplice da costruire e calcola il tasso al quale varia il prezzo di una media indice di mercato in un dato intervallo di tempo.

Esempio: se vogliamo costruire un indicatore che misuri il tasso di variazione (rate of change) su dieci settimane, il prezzo corrente va diviso per il prezzo di dieci settimane prima.

Se il prezzo odierno fosse 100 e quello di dieci settimane prima fosse stato 105, il tasso di variazione corrispondente sarebbe, (100/105) * 100 = 95.2

Il successivo valore dell’indice sarà calcolato dividendo il prezzo della settimana prossima con quello di nove settimane fa.

Il risultato del procedimento prima descritto si concretizza in un indicatore che oscilla intorno ad un livello centrale di riferimento.

Questo livello è detto linea di equilibrio, in quanto è quello relativo ad un prezzo rimasto invariato rispetto a dieci settimane prima.

Questo livello di equilibrio è identificato con lo zero.

Se i prezzi di dieci settimana fa sono uguali a quelli di oggi, l’indicatore si muoverà in parallelo alla linea di equilibrio.

Operatività

In breve: un momentum positivo indicato dal Roc segnala prezzi in aumento, un momentum negativo prezzi in diminuzione. Quando l’indicatore esprime una tendenza in crescita del momentum, questo deve essere interpretato come un fattore rialzista; una tendenza in diminuzione del momentum come un fattore ribassista.

  • Aprire delle posizioni a favore del trend all’attraversamento della linea di equilibrio (0) da parte dell’indicatore;

  • Monitorare le fasi in cui l’indicatore raggiunge fasi estreme rispetto la linea di equilibrio (deviazione standard), probabile inversione del trend;

  • Le divergenze negative o positive tra l’indicatore e i prezzi per individuare le fasi di deterioramento del trend

L’ampiezza temporale

La scelta di una corretta ampiezza temporale risulta di fondamentale importanza e va operata tenendo presente il tipo di trend che deve essere osservato:

  • Lungo periodo – dodici mesi o cinquantadue settimane (anche ventiquattro o diciotto mesi);

  • Medio periodo – nove mesi, ventisei settimane (sei mesi) o tredici settimane (tre mesi);

  • Breve periodo – dieci, venti, venticinque o trenta giorni.

È importante ricordare che l’analisi può essere migliorata utilizzando contemporaneamente indicatori impostati su differenti estensioni temporali o time frame.

La presenza simultanea di segnali relativi a una possibile inversione di tendenza, provenienti da più indicatori con differenti ampiezze temporali, contribuisce a rafforzare l’evidenza del “fatto”.