“Quando si sogna da soli è un sogno, quando si sogna in due comincia la realtà”.
(Che Guevara)
Charles Dow menzionava i volumi come fondamentali per interpretare il trend e passati più di cento anni, rimangono ancora l’aspetto più importante per capire i mercati finanziari.
Facciamo un esempio per capire meglio l’importanza dei volumi: come la macchina ha bisogno della benzina così i mercati hanno bisogno dei volumi, per cui i volumi sono la benzina del mercato.
Il motivo per cui abbiamo inserito i volumi nella sezione dedicata alla psicologia dei mercati è piuttosto banale: i volumi sono il risultato dell’operatività degli individui che come sappiamo sono motivati più da aspetti psicologici come avidità e panico piuttosto che da aspetti fondamentali del sottostante che stanno tradando.
I volumi, di conseguenza, rappresentano l’emotività di chi sta entrando ed uscendo dal mercato ed il prezzo indica la condizione perché domanda e offerta trovino un accordo.
Proprio il prezzo ci dirà se i volumi sono in acquisto o in vendita, perché i volumi sono calcolati sulle contrattazioni avvenute e quindi sempre in equilibrio: tanti sono i compratori se ci sono altrettanti venditori, altrimenti da chi compri? Da altri venditori a prezzi più alti.
Di conseguenza, per sapere se i volumi sono in acquisto o in vendita si guarda il prezzo, per cui se è salito (candela verde) i volumi sono in acquisto, ma se è sceso (candela rossa) i volumi sono in vendita.
Una giornata di borsa negativa ha volumi in vendita, una giornata di borsa positiva ha volumi in acquisto, questo non significa che ci sono stati più compratori che venditori o viceversa, perché il saldo è sempre pari, ma ci sono stati compratori disposti a comprare a prezzi più alti (volumi in acquisto) o venditori disposti a vendere a prezzi più bassi (volumi in vendita).