Chi non ha mai letto la storia di chi dal niente, partendo con capitali miseri si è costruito una fortuna?

Tante sono le storie, tanti sono i metodi, con un ugual denominatore: il controllo del rischio e di conseguenza delle perdite.

Tra i metodi il più comune è il trend follower perché è quello che più di altri permette di far correre i guadagni così da migliorare il rapporto tra profitti e perdite, ma ci sono anche quelli che compravano più volte sugli storni, mediando le perdite, pratica più adatta per gli aspiranti suicidi che tra i traders vincenti, ma in particolari fasi del mercato ha premiato (bassa volatilità), in altri casi ha fatto disastri (alta volatilità).

Come è possibile spiegare come un metodo perdente abbia fatto diventare ricchi dei traders suicida?

Secondo gli scettici, guadagnare facendo trading è solo fortuna e lo spiegano così:

Se ci sono un milione di trader cha aprono un’operazione, la metà guadagnerà e la metà perderà, se apre una seconda operazione la metà che ha guadagnato con la prima operazione, una metà guadagnerà … e se i 250 mila vincenti per due volte consecutive aprono una terza operazione la storia si ripeterà con metà che guadagna e metà che perde, fino agli ultimi due, dopo n operazioni vincenti.
Questa ultima persona è per esempio Larry Williams che nel 1987 diventò Top Trader trasformando 10.000 dollari in 1.147.000 dollari in un solo anno.

Più sono i trader che operano e più ci sono probabilità di ammirare dei nuovi guru del trading, ma è solo fortuna.

La teoria della fortuna è molto affascinante: se do una macchina da scrivere a milioni di scimmie, probabilmente una di queste, pigiando casualmente sulla tastiera, scriverà qualcosa di compiuto, ma non significa che le scimmie sanno scrivere.
Se c’è un trader che guadagna, non significa che con il trading si può diventare ricchi!

Infine, è bello leggere dei grandi traders come è bello leggere la biografia di Agassi se giochi a tennis, ma come nel tennis anche nei mercati finanziari diventare un campione è molto difficile, e spesso, essere un trader amatoriale, al contrario di quanto può avvenire nel tennis, da poche soddisfazioni se si perde con sistematicità. Questo perché se giochi a tennis al campo numero 7, puoi anche essere il più forte di tutto il Circolo, ma nei mercati finanziari ci sono solo gli Slam – New York, Londra, Parigi, Sidney – e ti confronti con i campioni che ti battono sistematicamente.