Fare trading di breve o addirittura brevissimo termine è speculazione e in questo senso è vero che il prezzo sconta tutto perché è del tutto inutile leggere le informazioni se l’operazione ha una durata massima di poche ore.

Non si compra il valore, ma qualsiasi prezzo dato da un segnale tecnico e la volatilità è alta proprio perché è un susseguirsi di segnali che spesso sono in controtendenza perché il breve termine è rumore, in cui è vero tutto e il contrario di tutto.

Lo stop deve essere stretto e rispettato rigorosamente perché altrimenti scattano in noi, paura, speranza e rammarico fino alla depressione.

Anche la statistica nel breve termine non serve a molto se non per valutare un sistema di trading, perché il mercato intraday cambia continuamente come risultato della volatilità implicita all’ennesima potenza.
I mercati non salgono mai il linea retta e le correzioni sono sempre vissute come la fine del mondo nel breve temine.
La paura di perdere i profitti ottenuti è più alta della consapevolezza di essere nella migliore posizione per prendere i rischi e cavalcare il trend.

Nel lungo termine, l’ansia da trading è molto più gestibile, e si ha più tempo per pensare, analizzare le informazioni e mettere lo stop quando è ovvio che il mercato ha girato dalla parte opposta.
Lo stop può essere messo anche più largo perché la volatilità è meno violenta e repentina nei cambiamenti.

Se poi non si mette lo stop, ma si è comprato qualcosa di valore, prima o poi il prezzo torna al giusto valore, e questa non deve essere una giustificazione, ma l’ultima speranza che potrebbe impiegare anche 30 anni per tornare al prezzo di acquisto, quindi attenzione a trasformare una operazione di trading con una da cassettista.
E’ normale che quando si ha una perdita aumenta anche la sopportazione al rischio, fino a dimenticare l’operazione, lasciando nel deposito titoli una perdita in cancrena.
L’ansia è uno stato d’animo che ci porta a non prendere una decisione e ci lascia in balia degli eventi. È diversa dall’emozione in quanto questa, tra avidità e panico, ci fa commettere degli errori, ma facendo qualcosa, mentre l’ansia ci paralizza.

I trader non vogliono sapere la verità, vogliono avere ragione. Per questo preferiscono il consiglio di un amico se è quello che vogliono sentirsi dire, piuttosto che l’evidenza di una probabilità statistica contraria.