Anche quando si vuole fare trading non bisogna dimenticarsi che la propria vita ha delle “scadenze” che rappresentano degli obiettivi e bisogni che difficilmente sono raggiungibili con il trading.

Fare trading con solo una parte dei propri risparmi significa mettere il grosso nel risparmio gestito, fondi o etf non ha importanza, sono comunque strumenti adatti al market timing anche se non è il miglior metodo da utilizzare considerato che sono strumenti di lungo periodo.

Anche farsi affiancare da un consulente è una scelta di buon senso, perché potrebbe aiutarci a gestire le tante informazioni del web.

Investire deve essere un processo decisionale consapevole come quando acquistiamo la macchina, dopo attente valutazioni e considerazioni personali, mentre per comprare un’azione spesso basta il consiglio di un amico che di mercati finanziari non ne sa niente o peggio ancora, crede di sapere tutto.

Il consulente vive di finanza, di approccio al rischio, di bisogni da raggiungere, di aspettative di rendimento e anche se queste non sono iperboliche come quelle che si aspetta un trader dalla propria attività, grazie alla capitalizzazione composta possono diventare importanti nel tempo, mentre facendo trading si ha sempre la certezza che non ci saranno certezze.

Coprire la propria famiglia dai rischi della vita ed anche la propria perché potrebbe succedere di non avere più la possibilità di fare trading è importante.
Accantonare per la propria pensione non è secondario, perché il trading non offre coperture e non è riconosciuto un lavoro come la casalinga.
Pianificare gli studi dei figli o i prossimi dieci o venti anni della propria vita non può essere fatto con il trading.