Quando si fa riferimento all’effetto Coumpanding bisogna considerare il fattore tempo, per cui è possibile che la leva inizialmente fissa non venga rispettata nel passare dei giorni.
Questo perché il metodo di calcolo della leva ha una valenza giornaliera, e ogni giorno viene ricalcolata sul valore di riferimento della chiusura del giorno precedente, per cui la leva è fissa, ma non il controvalore su cui è calcolata di giorno in giorno.
Questo significa che è un calcolo basato sulla capitalizzazione composta e non semplice.
Un esempio aiuta a capire meglio: se investo 10 mila euro a leva 10, le mie aspettative sono che la leva rimanga tale anche se il controvalore dei miei soldi cambia, quindi se crescono a 11 mila euro, le aspettative sono sempre di avere una leva 10 su 10 mila euro investiti, invece avrà una leva 10 su 11 mila euro, perché il conteggio viene effettuato tutti i giorni sul valore della chiusura del giorno precedente.
Nel caso di un trend con una forte direzionalità, rialzista o ribassista, a seconda del certificate acquistato, long o short, l’effetto coumpanding è a nostro favore, perché amplifica la leva con il trascorrere del tempo e l’aumentare del controvalore dell’investimento.
Se al contrario, il controvalore dell’investimento si riduce, anche la leva avrà il medesimo effetto, per cui per recuperare le perdita avremo bisogno di un movimento superiore al precedente perché la leva è calcolata su di un controvalore inferiore.
La stessa cosa accade nelle fasi laterali del sottostante o con alta volatilità.
Se ho perso il 10%, per poter tornare alla parità avrò bisogno di un movimento superiore alla perdita del sottostante, perché la leva è calcolata su di un controvalore inferiore.