Il denaro ci emoziona e non sempre riusciamo ad essere razionali di fronte ad esso, ma Thaler va oltre e ipotizza la possibilità di sfruttare la nostra contabilità mentale ed in particolare le sue inefficienze per poter migliorare le nostre spese.

Per prima cosa, bisogna considerare le piccole spese e le grandi spese allo stesso modo.

A tutti è capitato di prendere i soldi al bancomat e la mattina successiva contando i soldi i conti non tornano, mancano sempre i classici dieci o venti euro, si fanno i calcoli e ancora manca qualcosa, si pensa di averli persi e poi tornano alla mente piccole spese come il parcheggio, le caramelle, il gelato, cose che la nostra mente aveva cancellato.
Ancor peggio se facciamo i conti sulle spese mensili.

Bisogna considerare le nostre uscite sulla base delle nostre entrate e non singolarmente. 

I grandi risparmiatori sono quelli che sono attenti alle piccole spese e spesso per questo considerati degli avari, ma nella loro contabilità totale dei propri risparmi a fine anno queste piccole attenzioni fanno la differenza.

Allo stesso modo, se ci viene offerto uno sconto di dieci euro su una spesa di trenta euro ci sembra un affare, ma per una spesa di trecento euro  gli stessi dieci euro ci paiono una inerzia eppure, nel budget totale di fine anno, sono sempre dieci euro.