Spesso impropriamente si utilizza indistintamente il termine Fondi Comuni di Investimento anche per le Sicav e se da un punto di vista giuridico e di funzionamento è sicuramente sbagliato, da un punto di vista pratico non c’è grande differenza tra un Fondo Comune di Investimento e una Sicav.

Per questo motivo si possono accumunare entrambi gli strumenti sotto l’acronimo OICR – Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio – .

Come funzionano: si acquistano delle quote del Fondo Comune di Investimento  o della Sicav che rappresentano una quota del portafoglio gestito dalla Società di Gestione – SGR -.

Il valore della quota sale o scende in funzione dell’andamento della gestione del portafoglio di cui è stata acquistata la partecipazione in numero di quote.

Moltiplicando il numero delle quote possedute per il prezzo di una quota (riportata sui giornali o siti specializzati giornalmente) è facile sapere qual è il controvalore del nostro investimento.

I vantaggi di comprare le quote di un Fondo Comune di Investimento sono molti:

  • La gestione è affidata ad una Società di Gestione – SGR – ed in particolare ad un team di professionisti che hanno accesso alle informazioni rilevanti più facilmente rispetto ad un normale risparmiatore;
  • È possibile investire in tutto il mondo, anche in quei paesi che un risparmiatore non potrebbe mai raggiungere con il proprio home banking;
  • Si raggiunge la massima efficienza della diversificazione del portafoglio;
  • I propri risparmi sono separati dall’andamento societario della SGR e versati in una banca depositaria che controlla la gestione e calcola il valore della quota giornalmente;
  • La gestione è controllata anche dagli organi preposti alla vigilanza come la Consob che controlla anche le modalità di commercializzazione del prodotto;
  • È possibile acquistare quote di fondi che investono in azioni di tutto il mondo, ma anche in obbligazioni e materie prime in base al proprio profilo di rischio;

Bisogna sapere che non c’è garanzia di rendimento o del capitale investito, ma nel tempo e una buona diversificazione, i risultati hanno maggiori probabilità di essere positivi, infatti, investire in Fondi Comuni di Investimento ha senso se possiamo lasciare i risparmi investiti da un minimo di tre anni per i fondi meno rischiosi fino a più di dieci anni per quelli più volatili.

Quando si acquista un fondo comune di investimento bisogna sempre farsi consegnare il KID (Key Information Document) che è tra l’altro obbligatorio.

Nel KIID sono riportate le finalità e politica di gestione – il profilo rischio / rendimento – i costi – le performance storiche.

A richiesta del risparmiatore devono essere consegnati anche il prospetto informativo e il regolamento di gestione del fondo che rappresentano ulteriori approfondimenti ai temi trattati dal KIID.

I Fondi Comuni di Investimento sono ripresi nel corso avanzato Risparmio e Investimenti.